Che vino usare per il brasato
Lo spoileriamo subito. Il vino perfetto per il brasato è il Barolo, re dei vini piemontesi, principe degli accostamenti con rosse e succulente, come insegnano le buone Regole di Abbinamento Cibo-Vino AIS.
Ora la domanda è...Il Barolo è l'unico vino utilizzabile?
Scopriamolo!
Pare che le prime preparazioni di brasato risalgano a metà del 1800 come anche le prime vinificazioni da Barolo, che da subito si dimostra essere un ottimo co-protagonista di fianco al nobile taglio di Fassona piemontese.
Il brasato ancora oggi, come nella ricetta autentica, richiede un lungo procedimento di marinatura che vede la carne lasciata per 8-12 ore a contatto con sedano, carota, cipolla, aglio e un ricco mix di erbe aromatiche tra cui alloro, rosmarino, timo oltre a bacche di ginepro e chiodi di garofano.
Sono proprio queste componenti aromatiche che, per similitudine di profumi, si sposano con il vino Barolo. Se avvicini il naso al calice di Barolo scoprirai, infatti, quanto sia vicino il bouquet aromatico del vino all’aromaticità di queste spezie. Da qui nasce il primo motivo di sposalizio perfetto tra il brasato e il re dei vini Piemontesi.
Ma andando oltre si può notare che, sia per il Brasato che per il grande Barolo, ci sia una netta corrispondenza nella…pazienza.
Sì, perché è molto lunga l’attesa affinchè il Barolo sia pronto al consumo. Necessita, infatti, di diversi anni per arrivare nel bicchiere arrotondato dei suoi spigoli più pungenti.
Allo stesso modo il brasato può essere gustato soltanto dopo un lungo, lunghissimo percorso di preparazione. Addirittura in passato la preparazione richiedeva 4 giorni, cioè quasi un giorno per ogni fase:
Oggi la ricetta è un po' più clemente in termini di tempo di preparazione, ma necessita comunque di tanto impegno e pazienza. Ed ecco il secondo punto per cui c'è affinità tra i due.
Ma veniamo a noi.
Tuttavia scendere a un compromesso a volte può salvare la ricetta...e il portafoglio.
Quindi, rispettiamo il legame con il territorio di questo piatto iconico e scegliamo comunque un vino rosso a base di uva nebbiolo (uva utilizzata per la produzione anche del Barolo) preferibilmente scegliendo un nebbiolo che abbia sostato in botti di legno. Il Barbaresco può essere un’alternativa, anch’esso sempre prodotto con uve nebbiolo ma mediamente più economico del Barolo (ripeto...mediamente).
C’è di più.
Dove cercare il nebbiolo? Geograficamente parlando...
Il nebbiolo è un’uva autoctona del nord ovest della nostra penisola. Piemonte in primis, Valle d’Aosta e un piccolo baluardo in Lombardia, sono le aree dove cresce questo vitigno. Attenzione, non farti confondere dai nomi…il nebbiolo si nasconde sotto tanti appellativi differenti.
Altri termini usati nel Biellese come Martesana o Melasca, invece, sono quasi in disuso.
Adesso che conosci tutti i "soprannomi" del Nebbiolo può essere più facile e divertente cercare qualche alternativa al Barolo. Oppure, puoi affidarti ai nostri consigli per il brasato perfetto e andare sul sicuro.
Ecco 3 buone soluzioni che accontentano il palato e il portafoglio:
Bene. Il vino giusto è stato identificato. Non resta che mettersi alla prova con la ricetta tradizionale. E ricorda che è buona norma, se non obbligo gastronomico, che si consumi a tavola lo stesso vino con cui si è cucinato il Brasato per un’esperienza di gusto tout court.
Buon appetito e ovviamente…cin cin!
LA RICETTA
Ora la domanda è...Il Barolo è l'unico vino utilizzabile?
Scopriamolo!
IL BRASATO
Il Brasato è un piatto di diffusione oramai nazionale ma affonda saldamente le sue radici in Piemonte. Il nome arriva proprio dal termine dialettale “Brasa” (brace), infatti, era proprio sulle braci che si posizionava la pentola dimenticandola per molte ore, secondo la cottura tradizionale.Pare che le prime preparazioni di brasato risalgano a metà del 1800 come anche le prime vinificazioni da Barolo, che da subito si dimostra essere un ottimo co-protagonista di fianco al nobile taglio di Fassona piemontese.
Il brasato ancora oggi, come nella ricetta autentica, richiede un lungo procedimento di marinatura che vede la carne lasciata per 8-12 ore a contatto con sedano, carota, cipolla, aglio e un ricco mix di erbe aromatiche tra cui alloro, rosmarino, timo oltre a bacche di ginepro e chiodi di garofano.
Sono proprio queste componenti aromatiche che, per similitudine di profumi, si sposano con il vino Barolo. Se avvicini il naso al calice di Barolo scoprirai, infatti, quanto sia vicino il bouquet aromatico del vino all’aromaticità di queste spezie. Da qui nasce il primo motivo di sposalizio perfetto tra il brasato e il re dei vini Piemontesi.
Ma andando oltre si può notare che, sia per il Brasato che per il grande Barolo, ci sia una netta corrispondenza nella…pazienza.
Sì, perché è molto lunga l’attesa affinchè il Barolo sia pronto al consumo. Necessita, infatti, di diversi anni per arrivare nel bicchiere arrotondato dei suoi spigoli più pungenti.
Allo stesso modo il brasato può essere gustato soltanto dopo un lungo, lunghissimo percorso di preparazione. Addirittura in passato la preparazione richiedeva 4 giorni, cioè quasi un giorno per ogni fase:
- Marinatura nel vino;
- Aggiunta di aromi e verdure;
- Due giorni ulteriori di marinatura;
- Cottura sul fuoco a legna a temperatura bassa per tutto il giorno.
Oggi la ricetta è un po' più clemente in termini di tempo di preparazione, ma necessita comunque di tanto impegno e pazienza. Ed ecco il secondo punto per cui c'è affinità tra i due.
Ma veniamo a noi.
ALTERNATIVA SALVA-PORTAFOGLIO
Utilizzare del Barolo per una cottura anziché nel bicchiere sembra uno scempio, vero? In effetti, può sembrare uno spreco, ma l’esperienza gastronomica ne vale la pena e noi te lo consigliamo.Tuttavia scendere a un compromesso a volte può salvare la ricetta...e il portafoglio.
Quindi, rispettiamo il legame con il territorio di questo piatto iconico e scegliamo comunque un vino rosso a base di uva nebbiolo (uva utilizzata per la produzione anche del Barolo) preferibilmente scegliendo un nebbiolo che abbia sostato in botti di legno. Il Barbaresco può essere un’alternativa, anch’esso sempre prodotto con uve nebbiolo ma mediamente più economico del Barolo (ripeto...mediamente).
C’è di più.
Dove cercare il nebbiolo? Geograficamente parlando...
Il nebbiolo è un’uva autoctona del nord ovest della nostra penisola. Piemonte in primis, Valle d’Aosta e un piccolo baluardo in Lombardia, sono le aree dove cresce questo vitigno. Attenzione, non farti confondere dai nomi…il nebbiolo si nasconde sotto tanti appellativi differenti.
- In Valle d’Aosta il nebbiolo prende il nome di Picoutener o Picotendro
- Nella zona di Vercelli e Novara si chiama Spanna
- A Domodossola viene chiamato Prunenta
- In Valtellina prende il nome di Chiavennasca
Altri termini usati nel Biellese come Martesana o Melasca, invece, sono quasi in disuso.
Adesso che conosci tutti i "soprannomi" del Nebbiolo può essere più facile e divertente cercare qualche alternativa al Barolo. Oppure, puoi affidarti ai nostri consigli per il brasato perfetto e andare sul sicuro.
Ecco 3 buone soluzioni che accontentano il palato e il portafoglio:
BAROLO CLASSICO DOCG - BATASIOLO
CATEGORIA: Vino Rosso
DENOMINAZIONE: Barolo Docg
VITIGNO: Nebbiolo
CANTINA: Batasiolo
Vinificazione in vasche d'acciaio inossidabile e maturazione per un anno in grandi botti di rovere. Dopo questo periodo, il vino riposa ulteriormente nelle vasche d'acciaio per circa 12 mesi, per poi essere sottoposto a un'affinamento finale in bottiglia per diversi mesi prima di essere messo in vendita.
DENOMINAZIONE: Barolo Docg
VITIGNO: Nebbiolo
CANTINA: Batasiolo
Vinificazione in vasche d'acciaio inossidabile e maturazione per un anno in grandi botti di rovere. Dopo questo periodo, il vino riposa ulteriormente nelle vasche d'acciaio per circa 12 mesi, per poi essere sottoposto a un'affinamento finale in bottiglia per diversi mesi prima di essere messo in vendita.
BAROLO CLASSICO DOCG - BOVIO
CATEGORIA: Vino Rosso
DENOMINAZIONE: Barolo Docg
VITIGNO: Nebbiolo
CANTINA: Bovio
Prima di essere commercializzato questo vino viene affinato per 12 mesi in barrique di diversi passaggi, poi per 12 mesi in botti grandi, successivamente per 6 mesi in vasche di cemento e infine per altri 6 mesi in bottiglia.
DENOMINAZIONE: Barolo Docg
VITIGNO: Nebbiolo
CANTINA: Bovio
Prima di essere commercializzato questo vino viene affinato per 12 mesi in barrique di diversi passaggi, poi per 12 mesi in botti grandi, successivamente per 6 mesi in vasche di cemento e infine per altri 6 mesi in bottiglia.
BAROLO "Serralunga d'Alba" DOCG - FONTANAFREDDA
CATEGORIA: Vino Rosso
DENOMINAZIONE: Barolo Docg
VITIGNO: Nebbiolo
CANTINA: Fontanafredda
Inizialmente, la fermentazione avviene in tini d'acciaio per circa due settimane, mantenendo una temperatura costante e eseguendo frequenti rimontaggi. Successivamente, il vino viene affinato per un anno in barriques di rovere provenienti da Allier, seguito da un ulteriore anno di affinamento in botti grandi di rovere. Dopo una fase di chiarifica, il vino viene affinato per ulteriori 12 mesi.
DENOMINAZIONE: Barolo Docg
VITIGNO: Nebbiolo
CANTINA: Fontanafredda
Inizialmente, la fermentazione avviene in tini d'acciaio per circa due settimane, mantenendo una temperatura costante e eseguendo frequenti rimontaggi. Successivamente, il vino viene affinato per un anno in barriques di rovere provenienti da Allier, seguito da un ulteriore anno di affinamento in botti grandi di rovere. Dopo una fase di chiarifica, il vino viene affinato per ulteriori 12 mesi.
Bene. Il vino giusto è stato identificato. Non resta che mettersi alla prova con la ricetta tradizionale. E ricorda che è buona norma, se non obbligo gastronomico, che si consumi a tavola lo stesso vino con cui si è cucinato il Brasato per un’esperienza di gusto tout court.
Buon appetito e ovviamente…cin cin!
LA RICETTA
Ingredienti per 4 persone:
Procedimento:
Evitare gli errori comuni:
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