Il Pranzo di Pasqua in Centro Italia
Pasqua in Centro Italia
Il nostro giro d’Italia tra le tavole Pasquali prosegue tra le regioni del centro.
I crostini di fegatini danno il via alla giornata di festa. Come molte delle preparazioni così radicate nella tradizione, anche questo è un piatto povero che tuttavia ha una persistenza gustativa importante.
A fianco deve avere un vino altrettanto intenso. C’è bisogno di un vino rosso dotato di morbidezza per far fronte alla tendenza amara dei fegatini: provatelo con un taglio bordolese: il merlot è un ottimo complice che arrotonda gli spigoli del cabernet sauvignon. L’abbinamento risulterà adeguato.
Le crespelle alla fiorentina vengono spesso scelte come primo piatto pasquale. Ripiene di ricotta e spinaci e coperte da abbondante sugo di pomodoro.
Vada per un vino bianco fermo fresco in acidità come un Vermentino, ottimo anche un vino rosato: la leggera tannicità data dalla bacca nera aiuta ad asciugare le sensazioni di untuosità del piatto.
Buglione d’agnello e piselli alla fiorentina. Preparatevi a stappare un grande vino rosso toscano, un buon Brunello di Montalcino per esempio o un Chianti Riserva. Il Buglione d’agnello infatti è uno stufato ricco e denso che cuoce lentamente sul fuoco. Piatto complesso quindi a cui deve seguire un vino altrettanto strutturato
Chiudono il pasto pasquale una serie di dolci tipici secchi che non si possono non accompagnare ad un passito di livello. L’Italia è culla di grandi vini passiti, potete sbizzarrirvi.
Schiacciata livornese dolce, i biscotti quaresimali, la sportella: ogni angolo di Toscana regala una preziosa ricetta.
Il nostro giro d’Italia tra le tavole Pasquali prosegue tra le regioni del centro.
Cosa ci racconta la Toscana il Giorno di Pasqua?
I crostini di fegatini danno il via alla giornata di festa. Come molte delle preparazioni così radicate nella tradizione, anche questo è un piatto povero che tuttavia ha una persistenza gustativa importante.A fianco deve avere un vino altrettanto intenso. C’è bisogno di un vino rosso dotato di morbidezza per far fronte alla tendenza amara dei fegatini: provatelo con un taglio bordolese: il merlot è un ottimo complice che arrotonda gli spigoli del cabernet sauvignon. L’abbinamento risulterà adeguato.
Le crespelle alla fiorentina vengono spesso scelte come primo piatto pasquale. Ripiene di ricotta e spinaci e coperte da abbondante sugo di pomodoro.
Vada per un vino bianco fermo fresco in acidità come un Vermentino, ottimo anche un vino rosato: la leggera tannicità data dalla bacca nera aiuta ad asciugare le sensazioni di untuosità del piatto.
Buglione d’agnello e piselli alla fiorentina. Preparatevi a stappare un grande vino rosso toscano, un buon Brunello di Montalcino per esempio o un Chianti Riserva. Il Buglione d’agnello infatti è uno stufato ricco e denso che cuoce lentamente sul fuoco. Piatto complesso quindi a cui deve seguire un vino altrettanto strutturato
Chiudono il pasto pasquale una serie di dolci tipici secchi che non si possono non accompagnare ad un passito di livello. L’Italia è culla di grandi vini passiti, potete sbizzarrirvi.
Schiacciata livornese dolce, i biscotti quaresimali, la sportella: ogni angolo di Toscana regala una preziosa ricetta.
E ora girovaghiamo per le tavole pasquali Abruzzesi.
La pasqua riporta in tavola la tradizione pastorale della regione. Vanno sicuramente menzionati i Fiadoni, dalla forma simile al raviolo, con impasto ricco di formaggio, da infornare e gustare in tutta la loro fragranza.E’ consigliata una bollicina d’accompagnamento una passerina spumante coronerebbe il connubio col territorio.
Tra i primi piatti della tradizione teramana le scrippelle mbusse: in sostanza delle crepes servite in abbondante brodo di gallina e ricoperte da un’abbondante dose di parmigiano.
Da abbinare ad un vino bianco più carico. Il pecorino abruzzese farà al caso loro.
Si prosegue con un grande classico, l’agnello cacio e ove: bocconcini d’agnello insaporiti da pecorino e uova. Per tener testa ad un piatto tanto complesso ricordatevi se serve un vino altrettanto “muscoloso”: ok per un montepulciano d’Abruzzo ma che sia riserva.
Anche la Pasqua abruzzese in genere si conclude con la pasticceria secca: la pupa e il cavallo, frolle della tradizione abbellite da zuccherini. Inutile ricordare che un passito fa al caso loro.
E la Pasqua romana?
In due parole, Abbacchio e Carciofi. In realtà tradizione vuole che si inizi con una lauta colazione pasquale a base di torte salate, salumi e uova sode. Non so voi ma io ci vedo tanto bene un bel lambrusco anche se si esce dai confini regionali.Abbacchio e carciofi dicevamo che vanno accompagnati con un vino rosso di corpo e con discreto tenore alcolico. Piatti succulenti d’altra parte hanno bisogno di alcol…
La pizza sbattuta è una dolce focaccia che accompagna sia piatanze salate che dolci. In tal caso scegliamo una bollicina extra dry e non si sbaglia.
Se volete che il brindisi si faccia più impegnato stappate uno spumante metodo classico. Una pietanza semplice abbinata ad un calice importante vi sorprenderà per la sua piacevolezza.
Ricordate che anche nel pranzo di Pasqua vanno tenute a mente delle importanti regole di servizio del vino per godere di ogni calice.
- Temperatura di servizio corretta: mai servire bollicine o vini bianchi fermi che non siano adeguatamente freschi, ne perderebbero in piacevolezza.
- Fate in modo che l’escalation dei vini sia ascendente. Si parte dai vini bianchi più leggeri per arrivare ai vini rossi più strutturati e mai il contrario.
- A tavola iniziate a servire il vino a partire da una signora e proseguite in senso orario. Servite il vino alla destra del vostro ospite.